Benvenuti nel blog dedicato a San Giacomo in Sardegna, e in particolare nel Nuorese e nelle Baronie di Orosei e Siniscola.
L'idea di questo blog nasce dalla mia continua e maniacale ricerca di informazioni su tutto ciò che concerne l'Apostolo Giacomo il Maggiore. Non si tratta solo di una delle innumerevoli appendici antologiche presenti sul web e fini a sè stesse, quanto invece dell'illustrazione narrativa, descrittiva, informativa, e opinionistica, auspicabilmente utile ai pellegrini che volessero calcare il novello "Cammino de Santu Jacu" fra Siniscola e Orosei. ...Condita anche con appendici antologiche.
Ma di che si tratta?
Come facilmente intuibile, si parla di un pellegrinaggio su un cammino di fede recentemente aperto fra i due paesi sopracitati, accomunati dal culto del "Santo della conchiglia": San Giacomo.
Acquisendo documentazione dalla stampa locale e dal mio amico nuorese Francesco (in realtà dorgalese di nascita e già come me pellegrino Compostellano), verso fine aprile 2015 apprendo che dal fervido spirito creativo di un altro nuorese, Franco Stefano Ruiu sicuramente noto al pubblico come fotografo documentarista di vecchia data, in collaborazione con il cugino Ignazio, nasce lo studio, la creazione e l'organizzazione del citato Cammino.
Come avrò modo di verificare personalmente nei mesi successivi, non è la solita "invenzione del momento" ma un'iniziativa costruita seriamente, con intenti spirituali e non commerciali, coinvolgendo nello sviluppo le autorità locali civili e religiose, nonchè varie associazioni culturali e comitati pro-tempore che ne hanno apprezzato e appoggiato la realizzazione.
Ad oggi, a Cammino compiuto, sono molti i conoscenti aspiranti pellegrini che desiderosi di incamminarsi da Siniscola a Orosei, mi chiedono informazioni. In particolare li affliggono le preoccupazioni pratiche di come orientarsi sul territorio e di come persone "normali", non atleti, possano affrontare i circa 43 chilometri di un percorso che tutto sommato è abbastanza impegnativo. Per quanto riguarda la "traccia geografica" li tranquillizzo informandoli che il Cammino è ben segnalato in tutti i bivi e nei punti che potrebbero generare dubbi sulla direzione da seguire, e che inoltre, per gli interessati, dalla pagina di download di questo blog è possibile scaricare la traccia GPS da me realizzata e il "road-book" sempre a mia cura. Per il secondo quesito, ritengo che il punto di forza di questa iniziativa, risieda nel merito sia del progettista che del locandiere di Norghio. Il primo (Franco Stefano) per aver studiato un tragitto che, per l'appunto, tocca una struttura ricettiva in grado di sfamare e alloggiare a basso costo i pellegrini in modo da poter dividere più umanamente l'impegno in due giornate. Per i pellegrini in bicicletta che percorreranno il tragitto in una sola giornata, la locanda costituisce comunque un importante punto di ristoro e di aggregazione. Il secondo (Angelo) non è solo il locandiere, custode e guida culturale del parco circostante e delle vicine chiese bizantine, ma anche "Angelo custode", con un gioco di parole, sempre disponibile a soccorrere o semplicemente aiutare i pellegrini in difficoltà; fra l'altro è possibile concordare con la locanda un servizio di ritiro, custodia e riconsegna dell'auto usata per la tappa di trasferimento.
I "Pionieri"
Se come ovvio il prim'attore di questa e delle altre pagine di questo sito web è San Giacomo in tutte le sue accezioni, i protagonisti sono tutti i pellegrini nominati e non, che per la prima volta, ufficialmente il 1° e 2 maggio 2015, poi a fine giugno, e ancora un mese dopo, il 24 e 25 luglio hanno percorso in pellegrinaggio il Cammino de Santu Jacu, chi a piedi, chi in bicicletta, chi con altri mezzi, ma tutti con l'obiettivo di rendere grazie al "Santo pescatore".
Il racconto in immagini, liberamente scaricabile dall'apposita pagina, è stato realizzato anche grazie alle foto gentilmente fornitemi dai pellegrini Donata, Francesco, Massimo, e Franco Stefano, quest'ultimo purtroppo non partecipante al Cammino di luglio a causa di un fastidioso infortunio occorsogli poche settimane prima.
Donata è una vera veterana del Cammino di Santiago (nove volte). Anche Francesco ha già "ricevuto la chiamata" di Santiago: due volte, e si prepara per la terza. Massimo, come prevedibile, dopo la recente esperienza sarda è stato misticamente pervaso dal desiderio di visitare prima o poi le spoglie del Santo in terra di Spagna. Franco Stefano, lui "crede" di essere troppo anziano per un simile impegno; quando ho avuto modo di conoscerlo gli ho spiegato che non è lui a decidere, e che il suo "Cammino" per Santiago è già iniziato quando ha cominciato a pensarci, senza che lui stesso se ne avvedesse. Io, dopo il mio primo "richiamo Galiziano" del Santo nell'anno Jacobeo 2010 ho vissuto la mia esperienza sarda di "bicigrino" (neologismo nato in Spagna sul Cammino di Santiago per designare il pellegrino in bicicletta) il 25 luglio in compagnia del mio amico di pedali Massimo.
San Giacomo il Maggiore e San Giacomo il Minore. Chiarimenti.
Premessa.
Anche se questo sito è dedicato a San Giacomo il Maggiore, noto anche come Giacomo di Zebedeo, pochi sanno il perché di tale appellativo. Salvo poi scoprire che è esistito un altro Giacomo, anch'egli Santo Apostolo ma per l'appunto, meno noto del primo e per questo distinto come Giacomo il Minore, noto anche come Giacomo d'Alfeo.
Al momento della ideazione, questo blog è partito con l'obiettivo primario di descrivere il novello Pellegrinaggio fra la chiesa campestre di San Giacomo in agro di Siniscola, località "Locoli", e la chiesa parrocchiale e patronale di San Giacomo nel comune di Orosei.
Nelle fasi di pianificazione e bozza, con il supporto della continua acquisizione documentale e storica, apprendo con sorpresa, prima da un fedele siniscolese, e poi dal colloquio con un viceparroco gallurese, che la chiesetta campestre di Siniscola è dedicata a San Giacomo il Minore; tant'è che i relativi festeggiamenti si svolgono non il 25 luglio, bensì il 1° di maggio. Poichè in effetti San Giacomo il Minore ricorre ufficialmente il 3 maggio, forte di questo dettaglio temporale mi convinco della validità delle fonti e strutturo il blog e il testo cartaceo (scaricabile dall'apposita pagina di Download) in funzione di quanto appreso. Ma come già detto in precedenza, la mia sete di informazioni su San Giacomo è incessante, e così, da altre fonti autorevoli di storici e studiosi apprendo ben presto che in realtà la chiesetta di Siniscola è dedicata al più noto dei due Santi: Giacomo il maggiore. Quest'ultima tesi troverebbe, a detta dei sostenitori, una spiegazione logica della data di festeggiamenti il primo di maggio, con la concomitanza storica dei pastori locali che rientravano dal lungo periodo di transumanza e attraversato indenni il pericoloso e impetuoso rio Locoli, festeggiavano lo scampato pericolo celebrando gli onori al Santo proprio nel periodo in questione. Inoltre, c'è il particolare della statua lignea di San Giacomo conservata presso la chiesa in questione, che lo effigia frontalmente con la conchiglia e posteriormente con il cappello da pellegrino; statua originariamente rinvenuta nell'antica chiesa ormai in rovina di "Santu Jacu 'Ezzu" in località __________ e per l'occasione restaurata e collocata nella chiesa più recente di Locoli.
Alla luce di queste ultime considerazioni potrei finalmente convincermi che l'"ospite d'onore" della chiesetta in questione sia il Giacomo Maggiore, ma due tarli alimentano i miei dubbi. Il primo riguarda la transumanza che essendo una pratica stagionale che trasferisce il bestiame dai pascoli di pianura a quelli montani, vede la primavera come periodo di partenza, non certo di ritorno. Il secondo dubbio, sempre confortato dalla stranezza della data di festeggiamento, è surrogato dal fatto che la statua proveniente da Santu Jacu 'Ezzu possa aver subito un restauro più "robusto del dovuto", e se anche così non fosse, resta il fatto che è stata alloggiata nella chiesa di Locoli, in epoca ben più recente della sua edificazione avvenuta con i resti di un nuraghe nel 1870, e prontamente adornata con il simulacro ligneo di San Giacomo ritratto in altra versione (non di pellegrino).
Credo che si potrebbe disquisire a lungo su quale delle due statue presenti nel santuario sia il "padrone di casa" e non essendo più in vita i costruttori originari, probabilmente gli unici testimoni attendibili della vicenda, non si approderebbe a niente di concreto.
La concretezza che ci interessa è oggi quella dell'atto di culto che ruota attorno a San Giacomo e che spinge i suoi fedeli a onorarlo con riti sacri e pellegrinaggi. In qualsiasi giorno dell'anno.
Se qualcuno dei lettori fosse a conoscenza di qualche informazione utile in merito, è graditissimo l'inserimento di commenti in questa stessa pagina.
San Giacomo il Maggiore noto anche come Giacomo di Zebedeo, è il Santo Apostolo che in Spagna è conosciuto come "Matamoros" per essere intervenuto secondo leggenda per intercessione Divina nella liberazione del popolo iberico dall'oppressione dei Mori venuti da oriente. E' il Santo Patrono della Spagna, venerato in tutta la nazione ma soprattutto in Galizia dove la città di Santiago de Compostela fondata in suo onore attorno alle sue spoglie, è nei secoli divenuta il luogo di pellegrinaggio per antonomasia, raggiungibile dai Pirenei, calcando il famoso Camino de Santiago nelle sue innumerevoli varianti geografiche e storiche.
Il Cammino di Santiago de Compostela, in Spagna. |
Il Cammino di Santu Jacu, in Baronia |
San Giacomo il Minore noto anche come Giacomo d'Alfeo, e secondo la tradizione semitica "fratello" (che sta a indicare anche la parentela come cugino) di Gesù, in quanto figlio di Maria di Cleofa (o Maria Jacobi in quanto madre di Giacomo) sorella della Madre di Gesù. Nel Nuovo Testamento ricopre ruoli minori ma è noto principalmente per essere stato primo Vescovo di Gerusalemme dopo la morte di Giacomo il Maggiore e la partenza di Pietro per sfuggire alle persecuzioni ordinate da Erode.
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